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Premio Strega 2019, dubbi e voci in vista della finale.

Da un “vincitore annunciato” (Marco Missiroli con “Fedeltà”) a un nuovo favorito per la vittoria finale (Antonio Scurati con “M.”): ma davvero il primo gruppo librario italiano si lascerà sfuggire il premio Strega per il secondo anno consecutivo? A proposito, circola già un nome importante per l’edizione 2020… – I retroscena de ilLibraio.it“Ai tempi di Ferrari sarebbe stato impensabile…”. Il riferimento è all’ex numero uno di Mondadori Libri Gian Arturo (che, tra l’altro, a quanto ci risulta sta lavorando al suo primo romanzo). È una frase che si sente pronunciare spesso in queste settimane che portano alla finale del premio Strega 2019, in programma giovedì 4 luglio al Ninfeo di Villa Giulia. Sì perché c’è stato un (lungo) tempo, in cui la vittoria allo Strega del primo gruppo librario era praticamente una certezza (con rare incursioni dell’allora gruppo Rcs Libri, di cui facevano parte Rizzoli e Bompiani), come lo erano le polemiche per il dominio di Segrate. E invece, dopo il successo del 2018 di Helena Janeczek con La ragazza con la Leica (Guanda), per il secondo anno consecutivo il gruppo Mondadori (nonostante tre autori in cinquina, tra cui quello che nei mesi scorsi è stato più volte indicato come il “vincitore annunciato”, Marco Missiroli) potrebbe vedersi sfuggire il riconoscimento letterario italiano più ambito: lo scorso 12 giugno, infatti, la notte della semifinale è stata dominata da Antonio Scurati, autore del bestseller M. Il figlio del secolo (Bompiani, ora nel gruppo Giunti), proposto tra l’altro da Francesco Piccolo, autore Einaudi di punta. Scurati, dicevamo, ha prevalso con 312 voti e, scongiuri a parte, questo potrebbe essere il suo anno. Una vittoria che arriverebbe al terzo tentativo, dopo due sconfitte nei precedenti due: nel 2009 l’autore di M. è stato battuto da Tiziano Scarpa per un solo voto, e nel 2014 proprio da Piccolo per cinque preferenze.L’altra sorpresa della semifinale è stato il secondo posto di Benedetta Cibrario, autrice de Il rumore del mondo (203 voti, più di quanto si attendeva la sua casa editrice, la Mondadori), davanti a Missiroli (ex favorito?): l’autore di Fedeltà (Einaudi) è giunto solo terzo con 189 voti, 123 meno del rivale Scurati. In cinquina, come detto, gli autori del gruppo Mondadori sono addirittura tre: c’è anche Nadia Terranova, autrice di Addio fantasmi (Einaudi Stile Libero), classificatasi quinta con 159 voti dietro a Claudia Durastanti, quarta con La straniera (La nave di Teseo, 162).Pur considerando che nella semifinale i giurati hanno a disposizione tre preferenze a testa, mentre il 4 luglio da regolamento potranno scegliere un solo nome, volendo fare una semplice somma, se Bompiani può contare su 312 voti voti, messi assieme quelli del gruppo Mondadori sono molti di più: 551. Dunque, nonostante l’ampio distacco della semifinale, la rimonta numeri alla mano sarebbe possibile. Ma molto dipenderà da come gestirà la situazione che si è venuta a creare il primo gruppo librario: su chi punterà, sempre che si deciderà di far convergere su un candidato (o una candidata) il numero maggiore di preferenze, seguendo una logica di gruppo? E ancora: all’interno della stessa Einaudi, Torino e Roma si verranno incontro (in favore di Missiroli), o sarà sfida nella sfida, con il rischio che ad approfittarne in quel caso sia proprio Scurati? La realtà è che ad oggi non ci sono certezze sulle strategie che saranno adottate, solo ipotesi e indiscrezioni. Un punto a favore degli organizzatori (cioè la Fondazione Bellonci) che, proprio in risposta alle annuali querelle, negli anni hanno modificato il regolamento e hanno aumentato il numero dei votanti?A proposito, si diceva all’inizio del romanzo a cui si sta dedicando Gian Arturo Ferrari: e se fosse proprio lui, questa volta in veste di autore, uno dei protagonisti dello Strega 2020?

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Il sigillo del cielo di Cooper Glenn

Mosul, 1095. Daniel Basidi è un uomo di fede. Eppure teme che stavolta il Signore gli abbia dato da portare un fardello troppo grande. Per anni ha cercato di mettere il suo dono al servizio degli altri. Ma quest’ultima rivelazione, questa rivelazione terribile e sublime, non può essere condivisa con nessuno, è troppo pericolosa. Daniel deve portarla con sé nella tomba. Iraq, 1989. Hiram Donovan è un uomo di scienza. Eppure, quando tocca quella pietra sepolta nella sabbia, si sente come attraversare da una corrente elettrica. E ha paura. Infrangendo la legge e i suoi stessi principi morali, Hiram sottrae l’oggetto dallo scavo e lo spedisce alla moglie, in America. Sarà l’ultima cosa che farà prima di morire. New York, oggi. Cal Donovan è un uomo d’azione. Eppure, non appena riceve la notizia che sua madre è stata uccisa, il mondo gli crolla addosso. Il suo appartamento è a soqquadro, ma i presunti ladri non hanno preso né gioielli, né quadri, né contanti. Che cosa cercassero, Cal lo scopre dopo qualche giorno, in una scatola da scarpe nascosta in fondo a un armadio. Una busta che suo padre aveva mandato dall’Iraq. Ancora sigillata. Dentro, c’è l’ossessione che ha tormentato avventurieri e imperatori, il segreto per cui hanno dato la vita santi e ciarlatani, la minaccia che deve restare sepolta, per il bene del mondo. E ora tocca a Cal proteggerla. A ogni costo.

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La stanza delle farfalle di Riley Lucinda

Alla soglia dei 70 anni, Posy vive ancora a Admiral House, la casa dove ha trascorso la sua infanzia a caccia di splendide farfalle e dove ha cresciuto i suoi figli, Sam e Nick. Ma di anno in anno la splendida villa di campagna è sempre più fatiscente e ha bisogno di una consistente ristrutturazione che Posy, con il suo impiego part-time nella galleria d’arte, non può proprio permettersi. Forse, per quanto sia doloroso abbandonare un luogo così pieno di ricordi, è arrivato il momento di prendere una difficile decisione. Coraggiosa e determinata, abituata a cavarsela da sola ma premurosa e sempre presente nella vita dei suoi familiari, Posy si convince a vendere la casa. Ma è proprio allora che il passato torna inaspettatamente a bussare alla sua porta: Freddie, il suo grande amore, l’uomo che avrebbe voluto sposare cinquant’anni prima e che era scomparso senza dare spiegazioni, è tornato e vorrebbe far di nuovo parte della sua vita. Come se ciò non bastasse, Sam, con le sue dubbie capacità imprenditoriali, si mette in testa di rilevare Admiral House e Nick, dopo anni in Australia, torna a vivere in Inghilterra. Esistono segreti terribili, il cui potere non svanisce nel tempo e solo il vero amore può perdonare. Posy ancora non sa che sono custoditi molto, troppo, vicino a lei.

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Il confine di Winslow Don

Art Keller pensava che una volta scomparso Adàn Barrera avrebbe trovato pace. Si sbagliava. A prendere il posto che è stato di Adán, e prima ancora di suo zio don Miguel Angel, ci sono già Los Hijos, la terza generazione. E ora, a capo della Dea, Art si rende conto che in realtà i nemici sono dappertutto: nei campi di papavero messicani, a Wall Street, alla Casa Bianca. Gente che cerca di farlo tacere, di sbatterlo in galera, di distruggerlo. Gente che vuole ucciderlo. Con “II confine” Don Winslow tira le fila di una storia di violenza e vendetta, corruzione e giustizia, ormai divenuta leggenda. E dipinge un ritratto di straordinaria potenza dell’America d’oggi.

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La gabbia dorata di Läckberg Camilla

Faye sembra avere tutto. Un marito perfetto, una figlia adorabile e un lussuoso appartamento nel quartiere più elegante di Stoccolma. Ma, al di là della superficie scintillante, è una donna tormentata dai ricordi legati al suo oscuro passato a Fjällbacka, una donna che sempre più si sente prigioniera di una gabbia dorata. Un tempo era forte e ambiziosa. Poi è arrivato Jack, il marito, e lei ha rinunciato alla sua vita. Jack non è un uomo fedele, però, e quando Faye lo scopre, il suo mondo va in pezzi. Non le resta più niente, è distrutta. Fino al momento in cui decide di passare al contrattacco e di vendicarsi in modo raffinato e crudele… Faye non è certo la prima donna al mondo a essere stata umiliata dal marito, trattata come una stupida e costretta a lasciare il posto a una più giovane e piacente. Ma per lei è arrivato il momento di dire basta: «Unite siamo forti, non ci rassegneremo mai più al silenzio.»

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