«Non ci abbiamo capito niente, Deruta. Forza, al lavoro». Due coltellate hanno spento la vita di Romano Favre, un pensionato del casinò di Saint-Vincent, dove lavorava da «ispettore di gioco». Il cadavere è stato ritrovato nella sua abitazione dai pochi vicini di casa dell’elegante palazzina, e serra in mano una fiche, però di un altro casinò. Rocco Schiavone capisce subito che si tratta «di un morto che parla» e cerca di decifrare il suo messaggio. Si inoltra nel mondo della ludopatia, interroga disperati strozzati dai debiti, affaristi e lucratori del vizio, amici e colleghi di quel vedovo mite e ordinato. Individua un traffico che potrebbe spiegare tutto; mentre l’ombra del sospetto sfiora la sua casa e i suoi affetti. Ed è ricostruendo con la sua professionalità la tecnica dell’omicidio, la scena del delitto, che alla fine può incastrare l’autore. Ma il morto è riuscito a farsi capire? Forse non basta scavare nel passato: «Favre ha perso la vita per un fatto che deve ancora accadere». Il successo dei libri di Antonio Manzini deve probabilmente molto al loro andare oltre la semplice connessione narrativa tra una cosa (il delitto) un chi (il colpevole) e un perché (il movente). Con le inchieste del suo ruvido vice-questore, Manzini stringe il sentire del lettore a una vicenda umana complessa e completa. Così i suoi noir sono in senso pieno romanzi, racconto delle peripezie di un personaggio che vale la pena di conoscere, sentieri esistenziali. Sono, messi uno dietro l’altro, la storia di una vita: Rocco Schiavone, un coriaceo malinconico che evolve e cambia nel tempo, mentre lavora, ricorda, prova pietà e rabbia, sistema conti privati e un paio di affari. Sicché, in “Fate il vostro gioco”, il vice-questore riconosce apertamente un semifallimento: ha smascherato il criminale ma troppe cose non tornano. Resta un buco nella sua consapevolezza che gli rimorde come una colpa, e deve colmarlo. Lo farà, si ripromette, la prossima volta e, per il lettore, nella prossima avventura.
Autore: DueCi
“Bancarella 2018”, vince Dolores Redondo con “Tutto questo ti darò”
La scrittrice basca Dolores Redondo ha vinto la 66esima edizione del Premio Bancarella con il libro “Tutto questo ti darò” (Dea Planeta) che ha ottenuto 142 voti dei librai. “Quando una coppia di agenti in divisa bussa alla sua porta, Manuel, scrittore di successo impegnato nella stesura del prossimo bestseller, intuisce all’istante che qualcosa di grave deve essere accaduto ad Álvaro, l’uomo che ama e al quale è sposato da anni. E infatti il corpo senza vita del marito è stato ritrovato al volante della sua auto, inspiegabilmente uscita di strada tra le vigne e i paesaggi scoscesi della Galizia, a chilometri di distanza dal luogo in cui Álvaro avrebbe dovuto trovarsi al momento dell’incidente. Sconvolto, Manuel parte per identificare la salma ma, giunto a destinazione, si ritrova presto invischiato in un intrico di menzogne, segreti e omissioni che ruota attorno alla ricca e arrogante famiglia d’origine del marito. Con l’aiuto di Nogueira, poliziotto in pensione dal carattere ruvido, e di Padre Lucas, il prete locale amico d’infanzia di Álvaro, Manuel indaga sulle molte ombre nel passato dei Muñiz de Dávila e sulla vita segreta dell’uomo che si era illuso di conoscere quanto se stesso. Serrato, sorprendente e ricco di atmosfera, Tutto questo ti darò è un thriller psicologico dalla sensibilità finissima, capace di indagare con la stessa lucidità le dinamiche del cuore e quelle – troppo spesso malate – della società”.
INIZIO ACQUISTO E VENDITA LIBRI SCOLASTICI USATI
SI INFORMA LA GENTILE CLIENTELA CHE A PARTIRE DAL GIORNO 01/09/2024 fino al 21/09/2024, LA LIBRERIA DUECI INIZIERA’ L’ACQUISTO DEI VOSTRI LIBRI SCOLASTICI USATI, MENTRE LA VENDITA CONTINUERA’ PER TUTTO L’ANNO. DAI UNA SECONDA VITA AI LIBRI SCOLASTICI CHE NON USI PIU’ E FAI SPAZIO ALLA TUA CASA! VI ASPETTIAMO.
La ragazza con la Leica di Helena Janeczek ha vinto il premio Strega 2018
Helena Janeczek ha vinto il premio Strega, il più importante premio letterario italiano, con il romanzo La ragazza con la Leica. Era dal 2003 che una donna non vinceva il premio: allora aveva vinto Melania Mazzucco con Vita. In tutto dieci scrittrici hanno vinto lo Strega dalla sua prima edizione, nel 1947, compresa Janeczek.
Janeczek ha 54 anni, è nata a Monaco di Baviera in una famiglia di ebrei tedeschi ma vive in Italia dal 1983 e ha la cittadinanza italiana da anni. Tutti i suoi libri precedenti (ad esempio Le rondini di Montecassino) sono stati scritti in italiano, fatta eccezione per una raccolta di poesie del 1989. La protagonista di La ragazza con la Leica è Gerda Taro, fotografa tedesca morta a 26 anni durante la Guerra civile spagnola, nel 1937. Fu investita da un carro armato durante un bombardamento aereo. Il romanzo, basato su fonti storiche, ha per protagonisti molte altre persone realmente vissute, primo tra tutti il celebre fotografo Robert Capa, che fu compagno di Taro.
La ragazza con la Leica è stato pubblicato da Guanda.
Il purgatorio dell’angelo. Confessioni per il commissario Ricciardi di De Giovanni Maurizio
È maggio, e la città si risveglia per avviarsi verso la stagione più bella. Eppure il male non si concede pause. Su una lingua di tufo che si allunga nel mare di Posillipo viene trovato il cadavere di un anziano prete. Qualcuno lo ha barbaramente ucciso. È inspiegabile, perché padre Angelo, la vittima, era amato da tutti. Un santo, dicono. Un fine teologo, un uomo che nella vita ha donato conforto a tante persone, un confessore. È maggio, e anche se il sole e la luna sono un incanto, Ricciardi è più inquieto che mai. Lui ed Enrica hanno cominciato a incontrarsi, ma il commissario non può continuare a nasconderle la propria natura, il segreto che a lungo lo ha tenuto lontano da lei. È maggio, e i rapinatori sembrano diventati così abili che il brigadiere Maione rischia di perdere la testa nel tentativo di catturarli. Forse perché sente profonda la mancanza di Luca, il figlio morto, e vorrebbe spiegarlo alla moglie. Ma non è bravo con le parole. È maggio, è tempo di confessioni.